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Egregio Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, in arte Totò...

...cosa ne pensa di questo nuovo libro di Salvatore Cianciabella?

Il dialogo tra cinema e psicologia su temi quali il rapporto d’autorità, la persuasione, l’obbedienza e la disobbedienza è ciò che rende questo testo unico nel suo genere, rendendo i film di Totò opere da leggere e il testo un libro da vedere, per una maggiore comprensione di fondamentali aspetti della vita quotidiana e della natura umana.

Caporali si nasce o si diventa?
Spesso, troppo spesso, bravi ragazzi, persone dai sani principi morali si trasformano in carnefici una volta assunto il ruolo di "autorità". Totò ha cercato di comunicarcelo attraverso i suoi film, la psicologia sociale lo dimostra attraverso esperimenti e ricerche.
Il dialogo tra cinema e psicologia su temi quali il rapporto d'autorità, la persuasione, l'obbedienza e la disobbedienza rende questo testo unico nel suo genere, facendo dei film di Totò opere da leggere e del volume un libro da vedere, per una maggiore comprensione di fondamentali aspetti della vita quotidiana e della natura umana, nell'intento di creare una maggiore consapevolezza sulle dinamiche psicosociali, nella speranza di incontrare sempre più "uomini" competenti e sempre meno "caporali" inaffidabili lungo il sentiero della nostra vita.


Salvatore Cianciabella (Palermo, 1972) è psicologo e formatore. Autore di articoli scientifici su cinema e psicologia, si è occupato di corsi di formazione basati sull'Heroic Imagination Project presso istituti scolastici di Prato, progetto del prof. Philip Zimbardo (autore del celebre esperimento carcerario di Stanford del 1971 che lo rese famoso, fondatore della Shyness Clinic in California che tratta l'estrema timidezza negli adulti e nei bambini). La versione italiana del progetto H.I.P. è stato in parte modificato dal prof. Cianciabella inserendo, nella versione italiana, sketch cinematografici tratti dall'opera di Antonio De Curtis, con particolare riferimento ai temi della persuasione e dell'obbedienza/disobbedienza all'autorità e a tratti del personaggio Totò-eroe.

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"Padre e figlia, Siamo uomini o caporali?" 2010, 21x28cm. Pennarello e china.

Per gentile concessione di Sergio Staino.

Franca Faldini (dopo aver letto "Siamo uomini e caporali")

Franca Faldini (Roma, 10 febbraio 1931 – Roma, 22 luglio 2016) fu la compagna di Totò dal 1952 fino alla morte di lui nel 1967. Attrice, giornalista e scrittrice italiana.

Partecipò a molti film di successo al fianco di Totò (Totò e le donne, 1952; L'uomo, la bestia e la virtùUn turco napoletano Il più comico spettacolo del mondo, tutti del 1953; Dov'è la libertà...? e Miseria e nobiltà, 1954; Totò all'inferno e Siamo uomini o caporali, 1955), sebbene, per sua stessa affermazione, della carriera cinematografica non le importasse niente, tanto da rifiutare offerte di lavoro da parte di registi come Alessandro Blasetti e Vittorio De Sica e interromperla a metà anni cinquanta.

Dopo la morte del compagno, avvenuta nel 1967, la Faldini diventò giornalista e scrittrice. Nel 1977 scrisse il libro Totò: l'uomo e la maschera, realizzato insieme a Goffredo Fofi, in cui raccontava sia il lato artistico, sia la parte privata dell'attore, con l'intento principale di smentire alcune false affermazioni di scrittori e giornalisti sulla personalità dell'attore. Ha successivamente collaborato con giornali e riviste e – sempre con Fofi – pubblicato alcuni libri su Totò e il cinema italiano. È tornata a recitare sul grande schermo per Alberto Sordi, interpretando sua moglie nell'ultimo film dell'attore e regista romano, Incontri proibiti (1998).

Sposata dal 1975 con il principe Niccolò Borghese, viveva a Roma nel quartiere Flaminio, dove morì all'età di 85 anni il 22 luglio 2016.

Esattamente dopo dieci giorni dalla ricezione del libro "Siamo uomini e caporali" scrisse di suo pugno il biglietto di risposta esprimendo la sua preziosa opinione su "Siamo uomini e caporali".

Attualità:

TotòTruffa online: avete vinto un telefonino? Vi assicuro che è una fregatura

Il clima astioso della quotidianità è terreno fertile per chi vuole mandare a segno una truffa. E’ sufficiente fare qualche complimento ad un interlocutore sconosciuto e scelto a caso per trovare un’aspirante vittima. Se alle congratulazioni ci si aggiunge un regalo, il gioco è fatto.

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"Ha unito il Paese quando c'erano spinte alla divisione, ha consolato tutti, da Nord a Sud, il ricco e il povero" ha detto Renzo Arbore, nel corso della laudatio dedicata a Totò, il Principe della Risata, al quale, su proposta dello stesso Arbore, la Federico II ha conferito la laurea ad honorem alla memoria, a 50 anni dalla sua scomparsa.

Fonte: La Repubblica

Cinema, Psicologia e Filosofia sono mirabilmente intrecciati nell’arte di Totò. Attore tanto indisciplinato, quanto saggio conoscitore degli uomini, Totò ha fin da giovane elaborato una propria articolata visione dell’umanità schierata su due versanti, gli uomini e i caporali, divenuta il filo conduttore della sua comicità. Inoltre, l’attore napoletano fu anche un ottimo conoscitore dei principi di persuasione sociale, studiati e sperimentati a lungo dalla psicologia, e da lui perfettamente messi in campo in maniera più o meno consapevole.

English: Cinema, psychology and philosophy are wonderfully interwoven in the art of Totò. Actor so unruly, how wise men’s connoisseur, since he was young, Totò has developed its own articulated humanity vision deployed on two fronts, the men and the foremen, it has become the leitmotif of his comicality. Farther, the neapolitan actor was a great connoisseur of social persuasion principles, studied and experimented for a long time by the psychology, and perfectly used by him more or less consciously.

"Fra gli studiosi dell’opera artistica di Antonio, nel corso dell’ultimo mezzo secolo, è prevalsa, come meritevole del massimo apprezzamento, la figura di Totò che impersona la ribellione permanente contro il potere, come un precursore anziano della giovanile contestazione sessantottina, e un campione della disobbedienza antiautoritaria"

dal libro: Caporali tanti, uomini pochissimi. La storia secondo Totò

di Emilio Gentile

Un artista deve essere sempre critico, sempre contro il potere. Ribelle, rivoluzionario, anarchico. Io sono di sinistra, ma detesto tutte le dittature, anche quelle rosse [...]
Gigante è chi ha voglia di rinascere ogni volta, ed è la cosa più difficile che si possa fare nella vita. Parlo del coraggio di rinnovarsi, di mettersi in discussione, anche di andare contro il sistema.

Piero Pelù

Se uomini con un carattere da caporale cominciano ad appropriarsi del concetto di libertà,

allora la libertà naviga in cattive acque.

Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

  • Toto' introduce "Siamo Uomini e Caporali"
  • con la figlia di Toto', Liliana De Curtis
  • con la nipote di Toto', Elena De Curtis e Roberto Podrecca
  • con gli psicologi Phil Zimbardo e Piero Bocchiaro
  • con "Mr. Seagate" Steve Luczo e Phil Zimbardo
  • con Sergio Staino e il preside Serniotti
  • con il cantautore Edoardo Bennato
  • con il cantante-leader dei Litfiba Piero Pelù
  • con l'attore Gianfranco Jannuzzo
  • con "la Iena" Shy Yang Shy

"Effetto Lucifero" o processo di "caporalizzazione"?

Cattivi o eroi? Le due facce della medaglia, da Totò a Zimbardo

Luca Mazzucchelli, direttore di Psicologia Contemporanea intervista il prof. Zimbardo

Perché alcune persone, in determinate condizioni, diventano inspiegabilmente violente, cattive, diaboliche? Come spiegare queste trasformazioni impensabili? Come possiamo diventare degli eroi?

Il prof. Zimbardo presenta "Siamo uomini e caporali"

"Si tratta di un libro molto importante di Salvatore Cianciabella poiché dimostra come tutti noi dobbiamo disobbedire all'autorità ingiusta. Tutti noi siamo addestrati ad obbedire all'autorità: ai genitori, ai sacerdoti, agli insegnanti, ma talvolta tali autorità non sono giuste e dobbiamo ribellarci a loro. E questo è ciò che Totò ha fatto in tutta la sua vita, nei suoi film cercava di mostrare il rispetto per le brave persone e, al contempo, sfidava e prendeva in giro, derideva e disobbediva all'autorità ingiusta. Tutto questo riguarda la Psicologia della disobbedienza, che è ciò che sto studiando con il mio bravo collega in Sicilia, Piero Bocchiaro.
Ti auguro buona fortuna con il tuo libro
".

"This is a very important book of Salvatore Cianciabella because it shows how all of us must disobey unjust authority. We all are trained to obey authority: parents, priests, teachers, but somethimes those authorities are not just and we must rebel against them. And this is what Totò did in his all life, in movies was to show how you respect good people but you challenge, you make fun of, you mock and you disobey unjust authority. So it's really the Psychology of Disobedience, which is something that I am studying with my good colleague in Sicily, Piero Bocchiaro.
I wish you luck on your book".

"Il potere è come la droga: il bisogno dell'uno e dell'altra è ignoto a chi non li ha provati, ma dopo l'iniziazione, che può essere fortuita, nasce la dipendenza e la necessità di dosi sempre più alte; nasce anche il rifiuto della realtà e il ritorno ai sogni infantili di onnipotenza".

Primo Levi ("I sommersi e i salvati")

PREFAZIONE di Philip G. Zimbardo

(Professore Emerito dell’Università di Stanford ed ex Presidente dell'Associazione degli Psicologi Americani)

L'Esperimento del Carcere Simulato di Stanford ha mostrato in che modo la maggior parte di noi possa subire significative trasformazioni del carattere, una volta immersa nel gioco delle forze sociali. Ciò che immaginiamo che faremmo quando ne siamo fuori non somiglia molto a ciò che diventiamo e a ciò che siamo capaci di fare una volta intrappolati nel sistema.

Attraverso il cinema, ed in particolar modo utilizzando i film di Totò, il collega Cianciabella riprende alcuni concetti di Psicologia Sociale e risultati della ricerca scientifica che spiegano in che modo persone «normali» possano trasformarsi in «carnefici». Il linguaggio cinematografico permette più facilmente di raggiungere il cuore della gente, soprattutto con attori che hanno fatto e continuano a far divertire. Bisogna però anche tenere conto dei risultati ottenuti in ambito scientifico, soprattutto negli ultimi cinquant'anni che ci hanno dimostrato come le variabili di personalità possano avere scarsa utilità predittiva, in quanto, gli individui si ritrovano coinvolti ad essere «soggetti» a variabili apparentemente minori come i ruoli sociali, le regole, le forze situazionali presenti in determinati sistemi di potere che, a volte, sono concepiti per salvaguardare e sostenere loro stessi. Ogni comportamento ed ogni situazione vanno considerati sempre all'interno di contesti più ampi, di sistemi che definiscono l'architettura, i contesti di significato all'interno dei quali vanno interpretati.

Probabilmente l'esperimento di Stanford, come certi film di Totò, seppur nelle loro specificità e distanze dal punto di vista culturale e scientifico, destano interesse al grande pubblico proprio per il modo in cui permettono di far riflettere su concetti come l'autorità, il dominio, il potere, aiutando e stimolando la riflessione sulle dinamiche e i rapporti tra oppressori/oppressi.

Sicuramente il cinema può aiutare a comprendere certe dinamiche psicologiche, ma è necessario che venga utilizzato con competenza. De Curtis può aiutare a comprendere il concetto di eroismo e di disobbedienza attraverso la riflessione e lo studio di quelle persone che hanno resistito e combattuto, che hanno assunto le proprie responsabilità, che hanno saputo distinguere tra coloro che detengono l'autorità per competenza e saggezza e coloro che esigono obbedienza basandosi soltanto sul potere loro attribuito.

Tutti noi, in qualità soprattutto di genitori o di insegnanti, dovremmo avere un ruolo più attivo nell'insegnare ai bambini questa differenza riducendo la tendenza all'obbedienza cieca verso autorità che si proclamano tali ma che antepongono le loro priorità al benessere comune.

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NOTA INTRODUTTIVA di Liliana De Curtis

(Figlia di Totò)

«Perdincibacco!» avrebbe esclamato mio padre, dopo aver letto questo libro. Un testo stimolante e nuovo per l'utilizzazione che viene fatta dei suoi film già all'avvio della monografia, presentando il libro con il film del 1955 di Camillo Mastrocinque, "Siamo uomini o caporali", indicando al lettore a livello di felice exemplum l'apologo che l'opera cinematografica sottintende e veicola, con allusioni continue proprio al processo di caporalizzazione cui alcuni personaggi del film alludono, tutti magnificamente interpretati da Paolo Stoppa. Tra l'altro l'aggancio del film al tessuto scientifico è offerto proprio dal fatto che è uno psichiatra del manicomio (Nerio Bernardi) a recepire la teoria espressa dal personaggio Totò Esposito, secondo la quale gli uomini, come indica il titolo in modo apodittico (e non interrogativo), si dividono in uomini e caporali.

Il testo è il risultato di uno studio complesso e ricco di rimandi alle esperienze nefaste del secolo scorso che sono le colture ideali per lo sviluppo del gregarismo di massa e, dunque, anche del caporalismo, più o meno innocuo ma anche devastante, come per esempio avviene nella figura del kapò nei "konzentrazionlager". Su Totò si è scritto molto e fu proprio mio padre a scrivere il primo libro, "Siamo uomini o caporali?", pubblicato nel 1952, a cui Salvatore fa riferimento (e a cui si è ispirato il film omonimo), per cercare di fare il punto su una questione aperta esattamente un secolo fa durante la sua esperienza militare. 

In molti studi Totò è stato messo in rapporto al teatro, al cinema, all‟arte, alla letteratura, ma questa è la prima volta che viene utilizzato in uno studio scientifico che permette di far chiarezza su quel generale atteggiamento anarcoide del personaggio-Totò che rimanda al clown Augusto classico, permettendo così di cogliere il potenziale antigerarchico come reazione al caporalismo. Sicuramente un libro che mio padre avrebbe voluto leggere.

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"Se la capacità di disobbedire ha segnato l’inizio della storia umana, 

può darsi benissimo che l’obbedienza ne provochi la fine."

E. Fromm, La disobbedienza e altri saggi